sul festival di Sanremo

Sul Festival di Sanremo

 

Il festival di Sanremo presentato da Amadeus è stato un successo di ascolti. Dopo cinque anni non vuole continuare a presentarlo e l’incarico passerà forse a una presentatrice.

Il festival ha portato polemiche perché alcuni cantanti hanno chiesto la pace sulla striscia di Gaza e chiedevano soprattutto il rispetto dei civili palestinesi e non il rilascio degli ostaggi israeliani e invece devono essere rilasciati entrambi gli ostaggi sia israeliani che palestinesi.

Le canzoni sono state quasi tutte di giovani cantanti che cantano da un solo festival o da poco tempo. I trenta cantanti hanno accettato la nuova moda del rap e cantano tutti senza accento con i denti stretti per riuscire a pronunciare molte parole rapidamente, però così danno l’idea o di essere snob e non avere voglia di parlare o di aver appena imparato l’italiano e non sono certo come i cantanti lirici che fanno uscire più voce e non cercano nemmeno sonorità o gorgheggi, ma rimangono quasi su un’unica tonalità di suono.

La cosa importante è che la musica italiana è tornata a essere ascoltata e non ci sono i cantanti come Morandi con la chitarra e le canzoni pop e nemmeno i vocalizzi della Ruggero.

Non c’è più la volontà di cantare in inglese per diventare famosi come accadeva a Elisa.

Dopo i successi di Madame, Sangiovanni e Gianmaria e dei Maneskin ora molti decidono di cantare e tra Amici e X Factor riescono a farsi notare e votare.

Sono stati votati e alla fine del festival non arrivavano i voti del televoto e pareva che vincesse Geolier, ma poi sono arrivati i voti perchè è stata rifatta la votazione da casa e ha vinto Angelina Mango.

Nel pubblico pareva ci fosse scontentezza se avesse vinto Geolier e in effetti la canzone di Angelina è la più creativa, perché non parla di un amore finito, ma della noia che è l’attualità e che fa pensare alla cantante di organizzare feste e così si comportano i giovani e gli snob, che possono permettersi di organizzare feste. Inoltre Angelina utilizza di più la voce forse perché ha avuto l’esempio del padre cantante di cui ha riproposto la canzone Rondini durante la serata delle cover, però al pubblico è piaciuta di più, perché è più simile al genere di cantanti pop.

Al festival c’erano anche ospiti e cantanti famosi che hanno cantato i loro successi anche duettando con cantanti nuovi.

Non ho seguito Sanremo in televisione, ma dopo la fine per curiosità ho ascoltato molte delle canzoni del festival su youtube. Il ritmo è molto simile e tutte quelle parole non rimangono impresse o solo qualche ritornello, quindi è difficile impararle, mentre prima si riusciva a ricordare una melodia subito dopo il festival, adesso invece bisognerebbe ricordare più i testi della musica, che è quasi sempre un sottofondo o un accompagnamento.

I cantanti in generale non creavano personaggi come i Maneskin e avevano abbigliamenti eleganti   adatti all’ambiente dell’Ariston, per l’evento e perché doveva essere valutata la canzone e non il cantante come persona.

Comunque le canzoni non sono più quelle di Mengoni e Emma a X Factor, ma partono da Giovanotti per assomigliare più ai rapper americani per adattarsi alla musica funk e hip hop, che si ascolta in discoteca o alla radio dai cantanti di Tik Tok o Spotify.

Piacciono, ma temporaneamente come l’epoca del consumismo in cui tutto viene presto sostituito e non rimarranno impresse come le canzoni i Cocciante con la sua interpretazione o di Ramazzotti con messaggi sociali, ma come un ritorno al romanticismo realistico cioè con storie normali, che durano un po’ di tempo o che hanno problemi come nella vita reale senza gli amori impossibili dei Modà.

C’è una nuova globalizzazione e invece di Giorgia ora troviamo Annalisa e invece di Max Pezzali ascoltiamo Geolier.

I testi sono più simili a quelli di Vasco Rossi o di Ligabue piuttosto che di Tiziano Ferro, Renga o Nek. Io preferivo l’Alessandra Amoroso di X Factor, però dato che ascolto musica funky non mi dispiacciono le nuove canzoni, però preferirei che rimanesse la distinzione tra la musica da ballare in discoteca e quella da ascoltare e canticchiare, quindi preferisco ascoltare le canzoni di Malika Aiane e ballare la musica di Michael Jackson.

Sicuramente la musica cambierà ancora e comunque al festival ci sono canzoni per tutti i gusti da quella dei Ricci e Poveri a quella di Irama o Mahmood, che fanno ascoltare il festival anche ai più giovani.

                 Michela Mussato

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